Otto Brunfels, Kreüterbuch, Strasburg, 1532 |
Se ci si trova in fresche zone collinari o di montagna il buon Enrico non è difficile da scovare vicino alle abitazioni o presso ruderi e recinti per il bestiame. Lo si riconosce facilmente: ha foglie simili a quelle degli spinaci, ma più piccole, triangolari ed astate, di colore più chiaro e leggermente farinose nella pagina inferiore. I fiori rosso verdastri sono poco appariscenti, raccolti in infiorescenze che formano una spiga allungata.
Tornato a casa, lo scaltro raccoglitore d’erbe potrà sbizzarrirsi con il suo bottino, il buon Enrico è una pianta molto versatile in cucina. Le foglie vanno consumate subito perché, una volta raccolte, appassiscono rapidamente. Si mangiano come gli spinaci: stufate, bollite e condite con olio e limone oppure ripassate in padella con uno spicchio d’aglio; le più giovani e tenere si possono consumare crude in insalata. Da sole o mischiate ad altre erbe si possono utilizzare per preparare zuppe e minestroni, come ripieno per i ravioli, in torte salate e frittate. I getti e le inflorescenze possono venir cotti a vapore e serviti al burro o con una salsa a mo’ di asparagi. Infine i semi, per i più radicali amanti del cibo selvaggio, si possono macinare e mescolare ad altre farine come veniva fatto anticamente, abitudine da cui gli proverrebbe l’altro nome di “farinello” che condivide con diverse piante della stessa famiglia. Anche se io mi mantengo della mia idea: che questo nome gli derivi dal fatto che una volta tagliata la pianta produce un essudato polveroso, finemente farinoso.
Kuechenmeisterey, Augsburg, 1507 |
La famiglia delle Chenopodiaceae, cui appartiene il buon Enrico, fornisce molte altre piante gustose, fra le quali primeggiano verdure coltivate come lo Spinacio e la Bietola, quest’ultima rinvenibile anche allo stato selvatico. Meno conosciute sono le altre piante spontanee commestibili dello stesso genere Blitum: il Farinello fragola (Blitum capitatum (L.) Asch.) e il Farinello foglioso (Blitum virgatum L.), nonché altre piante anch’esse popolarmente chiamate Farinello ma appartenenti ad altro genere botanico: Chenopodiastrum, Chenopodium, Dysphania, Oxybasis, Lipandra.